11/06/2017
Penso che se tutto andrà bene tra "una manciata" di maratone raggiungerò quota 50 regine corse sotto le 3 ore, penso che molto presto "toccherò" quota 100 tra maratone e ultramaratone, un numero impensabile quando iniziai a correre. Sto pensando che la qualità delle gare terminate è stata quasi sempre di buon livello e che i ritiri mi sono serviti sempre da lezione. Non rimpiango un solo metro che ho corso, nel senso che se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto, lasciando spazio anche a sani momenti di follia sportiva, dettati probabilmente dallo spirito di poca competizione che mi ha sempre (forse) penalizzato in occasione di qualche appuntamento importante.
Amo lo sport e pratico sport fin da bambino: corsa (con papà Renzo che mi seguiva in bici), poi calcio, qualche parentesi per capirci qualcosa a riguardo di tennis, pallavolo, nuoto, basket (sintetizzabili in tornei con scarsi risultati...) e ancora calcio, poi tanta bici e adesso ancora tanta, tantissima corsa, ma soprattutto ancora tanta voglia di provare e rimettermi in gioco.
Ieri mentre correvo stavo pensando che alla fine dei conti sto facendo quello che ho sempre sognato fin da bambino, ovvero praticare sport e comunicare sport a grandi e meno grandi: parlare di sport ai bambini e ragazzi delle elementari e medie è qualcosa di talmente gratificante da valere quanto una medaglia. Aggiungiamoci anche qualche ottimo risultato e tantissima esperienza di vita, perchè lo sport è una continua lezione, e allora posso affermare che io mi prendo come punto di riferimento, semplicemente per il fatto che adoro come pratico e vivo lo sport. Non voglio passare per modesto, ho tantissimi difetti e ammetto i miei limiti, voglio solo dire che sono orgoglioso di me stesso, sono orgoglioso dello Zucca sportivo e del suo mondo.
Quando sei orgoglioso di te stesso e del tuo percorso, vittorie o sconfitte non contano, conta l'equilibrio che hai raggiunto e che trasmetti.